selinunte

La città del sedano

Selinùs

Selinunte, chiamata dai greci Selinùs, deriva il suo nome da sélinon, il sedano, che tuttora vi cresce selvatico, che era raffigurato nella monetazione della città. Il parco archeologico Selinunte, con i suoi 270 ettari di estensione, è più grande d’Europa.

selinunte

Selinunte era un’antica città situata sulla costa sud-occidentale della Sicilia. Fu fondata nel 650 a.C. da coloni greci provenienti da Megara Iblea, altra colonia greca di Sicilia.Selinunte fondò a sua volta, nel 570 a.C.,la colonia di HeracleaMinoa.La città raggiunse il suo massimo splendore nel VI e V secolo a.C.
Selinunte fu la colonia greca più occidentale della Sicilia, a diretto contatto con l’area occupata dai Cartaginesi.Dapprima in buoni rapporti con questi ultimi, dopo la loro disfatta nella battaglia di Himera (480 a.C.), Selinunte strinse alleanza con Siracusa, cui rimase fedele.
Nel 409 a.C. Selinunte fu saccheggiata e distrutta dai Cartaginesi.
Ripopolata con i suoi profughi e con altre popolazioni che il siracusano Ermocrate vi condusse, la città fu ricostruita, divenendo per alcuni anni il quartier generale di Ermocrate, dal quale partivano le sue azioni belliche contro le città puniche. Alla morte di questo, Selinunte perse definitivamente la sua importanza politica; venne rioccupata dai Cartaginesi, fino alla definitiva evacuazione della sua popolazione durante la I Guerra Punica (250 a.C.), e all’annessione del suo territorio nei dominî romani.

Selinunte non fu più riabitata, fin quando un violentissimo terremoto, in epoca bizantina, ridusse i suoi monumenti a un cumulo di rovine.
Nel sito archeologico, sull’acropoli vi sono cinque templi (A-B-C-D-O) insieme ad altre costruzioni secondarie, mentre altri tre templi si trovano su una collina ad est dell’acropoli (templi orientali E-F-G). Ad ovest dell’acropoli vi sono i resti del più antico santuario selinuntino dedicato alla dea della fertilità, il Santuario di Demetra Malophòros.
Le sculture trovate negli scavi di Selinunte si trovano soprattutto nel Museo Nazionale Archeologico di Palermo. Fa eccezione l’opera più famosa, l’Efebo di Selinunte, che oggi è esposto presso il Museo Civico di Castelvetrano.

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