pompei
la città emersa dalle ceneri

Pompeii
Pompei venne fondata dagli Osci nell’VIII sec. a.C. e poi abitata dai Greci, dagli Etruschi e dai Sanniti, fino alla conquista da parte dei Romani. Nel 79 d.C., a seguito dell’eruzione del Vesuvio, la città venne ricoperta da una coltre di ceneri e lapilli. Scavi archeologici, iniziati nel 1748, hanno riportato alla luce il sito, che nel 1997 è entrato a far parte della Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.


pompei
Pompei era in origine un sito osco di cui Etruschi e Greci si contesero il controllo, prima di essere conquistato dai Sanniti nell’ultimo quarto del V sec., poi dai Romani all’inizio del III sec., prima di diventare Colonia Cornelia Veneria Pompeianorum nel 80 a.C. Quando fu scossa da un potente terremoto, nel 62 d.C., la città contava circa 25.000 abitanti; gli effetti del sisma furono così devastanti che gli edifici e le case non erano ancora completamente ricostruiti quando avvenne l’eruzione del 79. Per quattro giorni, il vulcano seppellì il sito sotto uno strato di circa tre metri di lapilli e di pietra pomice, il cui peso provocò il crollo delle costruzioni, complicando così considerevolmente il lavoro di quelli che iniziarono subito a saccheggiarne le rovine, e ben più tardi quello degli archeologi stessi. Il sito costituisce oggi il più completo esempio conservato di una città romana, con i suoi monumenti pubblici, le sue case e le sue ville spesso sfarzosamente decorate, nelle quali sono stati rinvenuti in situ innumerevoli oggetti della vita quotidiana, eccezionalmente conservati.
L’estensione di Pompei era di ca. 66 ettari, di cui i due terzi sono stati finora scavati. Posto all’incrocio delle due importanti vie che sono all’origine della fondazione della città, il foro attuale (38 x 142 m) non è anteriore al II sec. a.C. I suoi edifici, tutti pubblici, sembrano esservi sorti senza alcuna pianta unitaria, prima di essere regolarizzati dalla costruzione di un portico monumentale. Questo portico non esiste a nord, dove il lato corto è occupato da un arco, oggi completamente spogliato del suo rivestimento di marmo e delle statue che lo decoravano, accanto al quale si erge il tempio di Giove che domina la piazza, e presenta un alto podio tipico della tradizione etrusco-italica; il santuario è diviso in tre parti corrispondenti alle divinità della triade capitolina, Giove, Giunone e Minerva.
La parte opposta della piazza è occupata da tre edifici pubblici. Sul lato lungo orientale della piazza, s’incontra prima il macellum, il mercato della carne e del pesce; il suo ampio cortile è occupato al centro da un edificio circolare che racchiude una fontana. Il “tempio di Vespasiano” sembra in realtà essere stato dedicato al culto imperiale. Seguono l’edificio di Eumachia (forse un mercato degli schiavi) ed il Comizio, dove si svolgevano le elezioni. Il lato lungo ovest era occupato dal tempio di Apollo, il più antico della città, e da uno dei primi esempi di basilica a tre navate, databile verso il 125 a.C. Dei diversi edifici pubblici costruiti vicino al foro, i più notevoli sono le grandi terme e le terme Stabiane, a nord-est, databili al II sec. a.C. A sud-est del foro, una seconda piazza pubblica, il foro triangolare, si è sviluppata intorno ad un tempio dorico della seconda metà del VI sec. a.C. Ad est di esso, il grande teatro, che poteva accogliere 5000 spettatori, è fiancheggiato sulla destra da un edificio di spettacolo più piccolo, originariamente coperto, probabilmente un odeon, dalla capienza di circa 2000 persone. Accuratamente posto a margine rispetto al centro della città, l’anfiteatro di Pompei, datato verso il 70 a.C., è uno dei più antichi esempi di questo tipo di edificio. Il grande parapetto che circonda la scena presentava raffigurazioni di caccia e di gladiatori, noti oggi solo da acquarelli del XIX. Durante i giorni più caldi, un grande telone, il velum, era steso per riparare dal sole i suoi ca. 12.000 spettatori.
Anche se il sito era conosciuto già nel XVI sec., quando Carlo di Borbone, nel 1748, vi iniziò i primi scavi, si pensava allora di aver trovato l’antica Stabia. Solo nel 1763, la scoperta di un’iscrizione rivelò la vera identità della città. I primi scavi scientifici si svolsero nel 1860. Pompei è stata iscritta nel 1997, insieme ad Ercolano e Torre Annunziata, nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
