PARCO MUSEO LILIBEO MARSALA
Lungomare Boeo n°30
91025 Marsala
tel – fax : 0923 952535
e-mail: parco.archeo.lilibeo@regione.sicilia.it
La città di Lilibeo fu fondata dai Cartaginesi sul promontorio della Sicilia più vicino all’Africa nel 396 a.C., dopo l’assedio dionigiano di Mozia. Il sito era già noto ai naviganti per la posizione strategica e la presenza di una sorgente, chiamata Lilybaion, che diede origine al nome del promontorio e della nuova città. Lilibeo (Lilybaion, Lilybaeum), che lo storico Diodoro definisce “città inespugnabile”, garantì la supremazia cartaginese nella Sicilia occidentale nel IV-III sec. a.C. e divenne un dinamico centro commerciale e artigianale. Dopo un lungo assedio, fu assoggettata dai Romani a seguito alla Battaglia delle Egadi che concluse la I Guerra punica (241 a.C.). Nel periodo ellenistico fu una città multietnica in cui convivevano Punici, Greci e Romani. Cicerone, questore tra il 76 e il 75 a.C., la definì “splendidissima civitas”. Municipio in età augustea, divenne colonia sotto l’imperatore Settimio Severo (193-211 d.C.). Fu sede di una fiorente comunità cristiana e diocesi agli inizi del V sec. d.C. Mantenne la sua importanza strategica e il legame con il Nord Africa fino alla dominazione vandalica e al periodo bizantino. Il cambiamento del toponimo in Marsala dall’arabo (porto di Alì o città alta) testimonia una cesura nella storia del centro urbano, forse conseguenza delle incursioni islamiche.
Il nucleo del Parco è costituito dall’Area archeologica di Capo Boeo che conserva una considerevole parte dell’abitato antico, con le fortificazioni, le lussuose dimore con terme e un santuario dedicato a diverse divinità. Nella stessa area, prospiciente al mare, si trova il Museo Lilibeo che presenta le testimonianze archeologiche della città antica, dalle origini fino alla trasformazione nella medievale Marsala, ed illustra il legame di Lilibeo con il mare, attraverso una ricca collezione di anfore e ben cinque relitti: la Nave punica e la Sister Ship, rinvenute a largo dello Stagnone di Marsala, la Nave tardo-romana, recuperata presso l’antica foce ad estuario del fiume Birgi (odierno lido di Marausa), e il carico di due piccole onerarie medievali dal litorale sud di Marsala. Fanno parte del Parco anche una serie di aree archeologiche demaniali o vincolate, disseminate nel centro urbano di Marsala, dove sono state rinvenute rilevanti testimonianze della necropoli punica e romana (Ipogeo di Crispia Salvia, Necropoli monumentale), dei cimiteri tardo-antichi e cristiani (Latomie Niccolini, Santa Maria della Grotta), delle fortificazioni e dell’abitato.