PARCO E MUSEO ARCHEOLOGICO “GENNA MARIA”
Piazza Costituzione 4
09020 Villanovaforru – Medio Campidano – Italia
Telefono: 070.93.000.50
Email: museogennamaria@tiscali.it
Email: museo@comune.villanovaforru.ca.it
sito web: http://www.gennamaria.it/
Il Parco e il Museo Archeologico “Genna Maria” si trovano a Villanovaforru, piccolo paese adagiato sulle dolci colline della Marmilla, regione storica della Sardegna centro-meridionale. II Parco si trova a poca distanza dal centro abitato e nella sua sommità, a 408 metri d’altitudine, venne impiantato nell’Età del Bronzo Medio (1750 – 1450 a.C.) un nuraghe complesso; il monumento è in posizione dominante su un ampio territorio e fu realizzato, probabilmente, con la funzione di controllo del sottostante valico che conduceva al mare, come suggerisce il toponimo Genn’e Mari che nella parlata locale ha il significato di porta/passaggio verso il mare.
Il sito è estremamente panoramico e dal nuraghe si apre la vista sulla costa di Cagliari a sud, sul Golfo di Oristano a nord-ovest, sugli altipiani vulcanici delle Giare e sul massiccio del Gennargentu a nord-est.
Nell’Età del Ferro (1000 a.C.), il nuraghe si trova in stato di abbandono e sui suoi ruderi si sviluppa un villaggio di una comunità agro-pastorale, dotato di laboratori per la vinificazione, per la fusione di metalli e perfino di ambienti per la cura del corpo, paragonabili a saune, come testimonierebbero alcuni bacili in pietra, banconi circolari e focolari.
L’abitato venne frequentato per appena due secoli, poiché fu abbandonato a causa di uno sconvolgente incendio e mai più riabitato. Gli archeologi, a partire dal 1969, rinvennero una cospicua quantità di manufatti inspiegabilmente abbandonati sul posto. Infine, nel periodo punico-romano (IV a.C. – V d.C.), il nuraghe venne adibito a santuario in onore delle divinità protettrici degli agricoltori. I rinvenimenti archeologici attestano una frequentazione del luogo, in maniera più o meno continuativa, di circa duemila anni.
Il Museo si trova al centro del paese, allestito in un palazzetto ottocentesco che originariamente fungeva da locale banca del grano. Nel piano terra sono esposti numerosi reperti provenienti dal villaggio, principalmente vasi e attrezzi da lavoro in ceramica, bronzo e pietra, mentre le sale del piano superiore, ospitano manufatti provenienti da varie aree del territorio che vanno dall’epoca preistorica a quella medioevale. Notevole è il ricchissimo corredo votivo di età punica e romana rinvenuto all’interno del nuraghe, composto da oltre seicento piccole lucerne, monete, oggetti in bronzo, argento e perfino d’oro.